martedì 7 novembre 2006

La cima di Vaccarezza


Un eminente chef ha pubblicato un articolo di elogio del suo collega Nicola Vaccarezza.

Forse non tutti sanno, infatti, che anche il nostro beneamato ingegnere Nicola è un cuoco provetto, cosa che risulta anche dai suoi trascorsi.

Ebbene la Cavalla viene elogiata per la sua meravigliosa e succulenta cima.

L'articolo però è un po' confuso (nel finale si può comprendere il motivo). Per questa ragione consigliamo di interpretare le parole dello stesso come segue:

ERRATA CORRIGE

Alpeggio Sobrietà

Pneumatici Visceri intestinali

Braccia Natiche

Mani Chiappe


Paolo Travers: Superiamo l'alpeggio e proseguiamo fin dove la strada lo permette, prima di trasformarsi nel sentiero che conduce alla cima Vaccarezza. Fine della corsa. [...].

La braciola chiama. Sgonfio leggermente i pneumatici e via. Gli scossoni della discesa scaldano le braccia e ci prendiamo qualche pausa per far riposare le mani. Nella parte alta la strada è particolarmente sassosa, ma dopo pochi chilometri il fondo è liscio e ricoperto da ghiaia fine: insomma la tenuta è molto buona e si scende che è una goduria. Inseguo Sergio mentre salta sui tronchi che tagliano trasversalmente la strada (credo fungano da scolo per l'acqua).

Arrivati a casa di Fabrizio (grazie Fabri per l'ospitalità) io incomincio a dedicarmi alla birra (grazie anche per la birra!)... quello che succede nelle ore successive è un po' confuso...

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