Fiction TV su Albert Einstein
La maggior parte dei cittadini italiani, sfaccendati e perdigiorno, ama costituire capannelli intorno alle porte degli esercizi commerciali, delle mescite di liquori e dei circoli sociali.
Se ci s'accosta, con fare indifferente, a uno di questi assembramenti, si intenderà facilmente su cosa vertano i discorsi degli italiani: sulla imminente nuova fiction (pronuncia: fik-sciòn) della RAI dedicata ad Albert Einstein (pronuncia: ain-stain)
Il fatto veramente eclatante è che lo spettinato bizzarrone verrà interpretato nientemeno che dal celeberrimo pensatore, magnate ed ingegnere Nicola Vaccarezza.
In realtà lo scapigliato cervellone (ovviamente stavolta ci riferiamo al Cavalcare) aveva già da tempo elaborato una sconvolgente LEGGE DELLA RELATIVITA'. Però, avendola lasciata a lungo nel suo cassetto preferito, essa è stata pubblicata per prima dall'Einstein, il quale ha pensato bene di registrarla con tanto di marchio di fabbrica e bollino SIAE (Società Implacabile per l'Alcolismo Estremo).
La dottrina della relatività vaccarezziana è in realtà enormemente più complessa e affascinante di quella del sedicente genio dalla cangevole nazionalità: essa coinvolge infatti anche argomenti che l'Einstein non si è neppure premurato di considerare, di natura sociologica così come teologica, epistemologica ed ermeneutica: tanto per fare qualche illuminante esempio - l'alcolismo ornitologico, il rogito dal profondo e il guano importuno.
1 commento:
e' vero, è sua.
Ricordo una volta disse: "Belin, è relativo!" da lì capii senza domandare
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