lunedì 26 novembre 2007

Nicola Vaccarezza colpito e fondato


Questo articolo ha una finalità storica. Raccontare come Nicola Vaccarezza fu colpito e come fu fondato.

La nostra storia prende le mosse a mezzogiorno del 1 dicembre 1996. Era il giorno del ventesimo compleanno di Nicola Vaccarezza. In quel momento egli si trovava saldamente abbracciato alla statua in piombo e zinco di Giuseppe Mazzini, patriota risorgimentale, posta al centro dell'omonima piazza di Chiavari, meglio nota come "piazza dei cavoli". Il Cavalcare abbracciava Mazzini a mò di valzer: entrambi i personaggi avevano un braccio teso orizzontale, tenendosi nelle mani, mentre i loro volti erano così vicini che potevano sentire il respiro uno dell'altro. Ma com'era arrivato il Cavalcare lassù? Nessuno lo sa.

Orbene accadde che la folla che nel frattempo si trovava sotto la statua prese a dire: "Ma quello rischia di farsi male, né!", "Ma che venga giù subito, né!", oppure "Ma cosa ci fa quello lì abbracciato alla statua, né!". L'assembramento di gente cresceva col passare dei minuti, e tutti avevano la faccia rivolta all'insù, e ammiravano la bellezza della coppia di patrioti.

D'un tratto alcuni giovinastri presero a divertirsi. Acquistarono frutta e verdura dagli ortolani ivi presenti e iniziarono a lanciarla contro il malcapitato Cavalcare. Fino a che arrivavano acini d'uva, il Cavalcare se ne stette abbracciato a Mazzini. Lo stesso fece quando i marrani gli lanciarono pomodori. Ancora se ne stava abbracciato alla statua allorché gli lanciarono ananas e angurie. Accadde però che i maleducati giovani iniziarono a lanciargli noci di cocco. Queste furono davvero troppo. Una di esse colpì il bel cranio di Cavalcare e immediatamente egli cadde all'indietro. Tutti videro la scena come al rallentatore: la mano di Cavalcare si staccava da quella di Mazzini, poi tutto il corpo precipitava all'indietro, sino a cadere rumorosamente sul selciato. A quel punto la folla si disinteressò di lui e tornò alla sue faccende. Nicola Vaccarezza giacque incosciente quattro giorni e quattro notti sul posto. Nel frattempo, però, la sua fervida mente non rimase inattiva. Poco prima egli aveva notato la fastidiosa presenza di guano sul corpo di Mazzini. Aveva maturato un profondo disprezzo per i piccioni che tanto strafottenti avevano scagazzato. Egli concepì, così, la fondazione di NICOLA VACCAREZZA, ossia, come è ben facile intuire, il Nuovissimo Istituto Che Opera Legalmente, Avente Varie Attività, Come la Combustione degli Animali, la Rigassificazione degli Elefanti, la Zoologia, la Zootecnìa e l'Allevamento.

Dopo poco più di dieci anni NICOLA VACCAREZZA è divenuta una multinazionale che trae ricchezza, energia e sollazzo da una fonte pressocché inesauribile: gli animali.

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