mercoledì 3 settembre 2008

Qui passò Cavalcare


"Dopo essersi dato ai più sani piaceri del corpo, spesso il munifico ingegnere Cavalcare lascia il segno del suo ondivago passaggio".

Da AA.VV., Epistemologia equina applicata, vol. 16, pag. 2249.

lunedì 1 settembre 2008

Vaccarezza mugnaio

Otto giorni addietro, intorno alle ore 16, il poderoso ingegnere Nicola Vaccarezza si è risvegliato in una piscina olimpionica interamente colma di scarabei.

Privo di alcuno scrupolo, ma non prima di una sana nuotata rinvigorente, il mellifluo ingegnere chiavarese si è recato con alcuni dei suoi fidati collaboratori da un severo e misterioso Notaio, al quale ha ingiunto di rogare immediatamente un atto di acquisto di un mulino.

Il notaio, dopo aver accuratamente chiuso la porta del suo ufficio e aperto prudenzialmente la finestra, si è dato ai più truci rogiti, che hanno turbato la quiete degli ignari passanti. Ad ogni modo, pochi minuti e alcune migliaia di euro dopo, il Cavalcare è uscito dallo studio notarile - sempre seguito dai suoi fidi collaboratori - e si è recato nella località ove è sito il mulino testé acquistato.

Quivi giunto, ha posto ai ceppi i suoi fidati collaboratori, collegando le loro catene di metallo arrugginito alla potente mola del mulino; dopodiché, munitosi di un giunco, si è dilettato per alcuni minuti a sferrare sonore sferzate sulle natiche degli ossequiosi impiegati.

La mola ha così preso a roteare, prima lentamente, e poi in modo via via sempre più vorticoso. Purtroppo il Cavalcare ha dimenticato di porvi cereali, così come ha dimenticato legati alle catene i suoi umili collaboratori, che si trovano tuttora legati mani e piedi al temibile MULINO VACCAREZZA.